lunedì 10 febbraio 2014

6. Gioie e Dolori - Il Perito Moreno


La giornata inizia subito male. Dobbiamo tornare indietro di 60 km per fare benzina perché ci hanno riferito che a Bajo Caracoles (unico distibutore nel raggio di 500 km) non c'è benzina. Pazienza, vorrà dire che oggi faremo 120 km più del previsto e dovremo procurarci anche una tanica per garantirci l'autonomia fino a Gobernador Gregores. A Perito Moreno (cittadina che non c'entra nulla col ghiacciaio) facciamo il pieno alle moto e riempiamo con la benzina anche due bottiglie di Coca Cola recuperate dalla spazzatura. Il vento oggi è molto forte e man mano che si va avanti diventa sempre più intenso. Si procede inclinati a 45 gradi.
A Bajo Caracoles ci fermiamo per un caffè scoprendo anche che la benzina c'è e c'è sempre stata. Bah! immagino che l'incomprensione sia stata dovuta al fatto che in argentina la benzina si chiama nafta mentre la gasolina (gasoil) è il gasolio.



Il vento ora è talmente forte che per un attimo pensiamo di fermarci ma il posto è talmente squallido e inospitale che decidiamo di proseguire. Ripartiamo a fatica per il forte vento che dopo qualche km diventa quasi ingestibile, si fa fatica a stare in piedi e di andare diritto proprio non se ne parla ma fermarsi molto probabilmente vorrebbe dire cadere... per fortuna passano pochissime macchine. Ricorderò questi 300 km come i più impegnativi che abbia mai fatto.
Alla fine di uno sterrato la moto diventa ingovernabile e mi accorgo di avere forato. Mi fermo immediatamente e con l'aiuto di Michele ci apprestiamo a fare la riparazione. Stare in piedi è impossibile e ci dobbiamo accovacciare a terra per non essere trascinati dal vento. Si ferma un'auto fingendo di volerci aiutare ma si tratta solo di curiosi che non scendono nemmeno dalla macchina. E pensare che avevo letto che da queste parti vige la regola non scritta di prestare sempre aiuto ai viaggiatori in difficoltà.
Finalmente ripartiamo ma la moto non va bene, sbatte e trema come se la ruota fosse sbilanciata. Dopo un centinaio di km a 45 gradi e un altro sterrato mi fermo per controllare rilevando che il copertone ha ceduto lateralmente con la fuoriuscita di tre grosse bolle che potrebbero scoppiare da un momento all'altro.

Il gps dice che mancano 60 km alla prossima città quindi ci incamminiamo a 40 km/h fermandoci un paio di volte a controllare la gomma. Come se tutto ciò non bastasse, nei pressi di Gobernador Gregores, si accende anche la spia della temperatura. L'acqua è ok quindi immagino che sia il sensore o la ventola che non funzionano. Mi fermo qualche minuto e poi finalmente arriviamo in città dove ci fermiamo al primo hotel che incontriamo.
Penso ... il più è fatto, ora devo solo trovare una gomma ma scopro, mio malgrado, che le gomme da moto in Patagonia sono praticamente inesistenti e per di più è domenica e c'è tutto chiuso.
Decido allora di chiamare Sonia al cellulare la quale, dopo alcune telefonate a persone di sua conoscenza riesce a trovare un furgone per trasportare la moto fino a Tres Lagos dove c'è Thomas con il pickup diretto a El Calafate dove probabilmente troverò il copertone.
Mi sembra un'ottima soluzione e dopo qualche minuto si presenta un signore gentilissimo disposto ad effettuare il trasporto la mattina successiva per la modica cifra di 500 euro. Il prezzo è esorbitante per fare i 140 km che ci separano da Tres Lagos ma non avendo alternative migliori accetto. L'appuntamento è per le 6 del giorno successivo.

La mattina dopo arriva il signore argentino accompagnato dalla moglie che non si lascia scappare l'occasione per fare una bella gita pagata fuori porta. Carichiamo la moto con l'aiuto di Michele e Roberto ai quali do appuntamento a El Calafate in serata. 
Lungo la strada, quasi totalmente sterrata, incontriamo solo gruppi di guanachi, nandù ed anche qualche volpe (zorro). Approfitto della situazione per fare una lunga chiacchierata durante la quale l'argentino si lamenta apertamente della situazione economica del Paese con i prezzi in continuo aumento (cavoli! me ne sono accorto...) il peso che si svaluta di giorno in giorno e con lo spauracchio di una grave crisi come quella del 2005.

Arriviamo alle 9:30. Thomas è già la ad aspettarci, facciamo il trasbordo e partiamo subito per El Calafate per arrivare dal meccanico prima che chiuda. A mezzogiorno siamo da lui ma di gomme di quella misura e sopratutto tubeless nemmeno l'ombra. Facciamo altri tentativi infruttuosi presso gommisti e ricambisti della città senza però trovare nulla che faccia al caso nostro. Il bravo ed efficientissimo Thomas si dedica al problema della temperatura appurando che è il ventilatore che non funziona bene ma che comunque riesce a riparare. A questo punto ricontattiamo Sonia che provvederà ad inviarci a Puerto Natales il pneumatico e una ventola nuova per sicurezza.



Tutto sommato è andata ancora bene. L'indomani era comunque prevista la sosta a El Calafate per la visita al ghiacciaio, si tratta solo di fare ancora un giorno sul pickup invece che sulla moto ... pazienza. Passiamo la serata in un ristorante consigliatoci dalla simpatica ragazza della reception dove mangiamo un cordero asado cotto al fuoco di legna col sistema tradizionale argentino ... Una vera delizia. Il giorno seguente sarà interamente dedicato all'escursione al Perito Moreno, un ghiacciaio ancora vivo che avanza di due metri al giorno. Un imperdibile spettacolo della natura.