lunedì 10 febbraio 2014

10. Punta Arenas - Game Over


Lasciamo Ushuaia alle 9. Prendiamo un po d'acqua sul passo Garibaldi poi il cielo si schiarisce e rimane bello fino a sera. L'idea iniziale era di attraversare lo stretto di magellano a Porvenir con un ferry giornaliero di 3/4 ore ma ci è stato vivamente sconsigliato poichè molto spesso, a causa del vento, il traghetto non parte. Alla frontiera cilena una doganiera biondina trentacinquenne carina, addetta al controllo della merce, vedendomi in difficoltà nel togliermi i pantaloni da acqua mi chiede con un sorriso malizioso: " Te ayudo? " . Incredibile... solo in Cile succedono queste cose, in Italia non mi era mai capitato che una bella sconosciuta mi chiedesse se poteva aiutarmi a togliermi i pantaloni...





Ho già accennato al fenomeno degli alberi morti che abbiamo osservato fin dai primi giorni e per tutto il resto del viaggio. Osservandoli meglio mi sono persuaso che la causa sia dovuta ad un parassita che riveste il fusto e i rami con una fitta peluria di colore verde chiaro arrivando col tempo a soffocarla. Lungi dall'esser catastrofico, ma se qualcuno non interviene su questo problema, molto presto non vedremo più alberi in Patagonia!





In Cile rifacciamo i 120 km di sterrato fino a Cerro Sombrero e Roberto, come d'abitudine, parte sparato in testa al gruppo dando prova della sua abilità nella guida in fuoristrada. In effetti, dopo i primi giorni necessari a prendere confidenza con la moto e il terreno, anche Michele ed io abbiamo aumentato notevolmente l'andatura anche se prudenzialmente cerchiamo di non superare gli 80/90 km/h che a mio parere rappresentano il giusto compromesso tra rischio e divertimento.
A Cerro Sombrero l'hotel è lo stesso dell'andata ma fortunatamente stavolta troviamo due decorose camere con bagno.
Lasciamo l'hotel al solito orario per raggiungere l'imbarco del traghetto che dista solo una trentina di km. Oggi il vento è sostenuto e la temperatura è di 3/4 gradi, il giorno più freddo da quando siamo partiti. Percorriamo rapidamente i 200 km tra Punta Delgada e Punta Arenas facendo solo una sosta caffè anche perchè da queste parti ormai non c'è più nulla da vedere e le motivazioni sono ovviamente crollate.





A Punta Arenas, con la riconsegna delle moto, finisce anche il nostro entusiasmante viaggio. Rimarremo comunque due giorni che dedicheremo alla visita della città, del Fuerte Bulnes e sopratutto all'escursione alla Isla Magdalena dove nidificano 60.000 coppie di pinguini magellano. Un'ultima cena a base di centolla e mariscos e poi a letto presto perché all'indomani ci aspettano 3 aerei per un totale di 18 ore di volo. Una vera tortura dopo tre settimane di assoluta libertà negli immensi spazi deserti della Patagonia.
Come tutte le belle cose anche questo iconico viaggio è terminato. Mi rimarranno per sempre impressi nella memoria la spontanea allegria e la squisita cordialità del popolo cileno, le migliaia di km di sterrato che va via via scomparendo sostituito dall'asfalto che avanza inesorabile. Non dimenticherò sicuramente il vento pazzesco della Patagonia argentina; così come non dimenticherò i numerosi animali che vivono tranquilli in assoluta libertà: guanachi, nandù, volpi, lepri, pinguini, leoni marini, condor, aquile e uccelli di ogni specie. Che dire poi del paesaggio, dei magnifici panorami a volte bucolici a volte aspri e selvaggi come il Perito Moreno, il Fitz Roy (che non si vede quasi mai),  le 3 Torri nel parco del Paine, la Pampa, lo stretto di Magellano ecc. ecc.
Per quanto riguarda il clima potrei senza dubbio definirlo "variabile" perché in un solo giorno può cambiare molte volte e la pioggia, anche se leggera, arriva praticamente tutti i giorni. Le temperature non sono mai state troppo rigide ad eccezione di un solo giorno che ci ha regalato anche una spruzzata di neve sulle colline e montagne intorno a  Ushuaia. Le ore di luce sono simili a quella della nostra estate italiana, niente a che vedere con le "notti bianche" del Nord Europa dove effettivamente il sole non tramonta mai.
Per quanto riguarda gli alloggi, pur non avendo fatto prenotazioni, non abbiamo mai avuto particolari problemi anche se, in alcune occasioni, abbiamo dovuto adattarci a sistemazioni piuttosto spartane.
Il cibo invece è una piccola nota dolente nel senso che si mangia praticamente solo carne, anche se buonissima, con esclusione di Punta Arenas e Ushuaia dove abbiamo potuto gustare dell'ottimo pesce fresco appena pescato. La birra e il vino sono squisiti e a buon mercato praticamente ovunque.

Dulcis in fundo... che dire dei miei compagni di viaggio: la compagnia di Michele e Roberto è stata come sempre ottima e con questo viaggio la nostra bella amicizia si è ulteriormente consolidata.

Ora che siamo a casa ... non ci resta che pensare alla prossima destinazione ...